Stavo, puntuale, tutti i giorni sulla solita panchina
a sfogliare le grandi e dense pagine del giornale
tra mille storie di persone sconosciute in luoghi remoti.
Una volta ho appoggiato l’orecchio alla carta:
a parte lo scricchiolio della pagina, nessuna voce.
Una volta ho annusato i titoli e le notizie:
tranne l’umido odore d’inchiostro, nessun profumo.
Allora mi sono alzato, ho lasciato il giornale sulla panchina
e sono andato di persona a vedere come andassero veramente le cose.