Le scalette 2013
Scaletta di martedì 9 luglio 2013
Scott Matthew Live
AcDc "Highway To Hell"
White Stripes "Seven Nation Army"
Raconteurs "Old Enough"
Wanda Jackson "Shakin All Over"
Simple Minds "Sanctify Yourself"
The Hole "Malibou"
Eugenio Finardi "La Radio"
Leonard Cohen "Who By Fire"
Litfiba "Eroi Nel Vento"
Tame Impala "Feels Like We Only Go Backwards"
Franz Ferdinand "Love Illumination"
LA PLAYLIST DI GIULIA DA PADOVA
Marianne Faithfull "Crazy Love"
Cat Power "Love And Communication"
Nina Simone "Wild Is The Wind"
Patti Smith "Distant Fingers"
Anna Calvi "I'll Be Your Man"
SCOTT MATTHEW LIVE
"Smile" - Charlie Chaplin (Cover Live)
"I Wanna Dance With Somebody" - Whitney Houston" (Cover Live)
"L.O.V.E." - Nat King Cole (Cover Live)
"Little Bird" (Live)
Guarda la Puntata su Youtube
Scott Matthew
dal vivo a Moby Dick
martedì 9 luglio 2013
dalle 13.35 alle 15.30
Moby Dick trasmette martedì il cantautore australiano Scott Matthew per un live-intervista in diretta.
Scott Matthew, cantautore australiano trapiantato a New York, ex leader degli Elva Snow, ha appena pubblicato il disco “Unlearned”, quattordici cover rifatte alla sua intima ed intensa maniera di brani di Radiohead, Rod Stewart, Bee Gees, Jesus And Mary Chain, Neil Young, Roberta Flack, Danny Whitten e John Denver, tra gli altri.
Fin dal suo eponimo album d’esordio uscito nel 2008, Scott Matthew si è guadagnato una stima e un rispetto enormi tra gli addetti ai lavori, i fan e gli appassionati di musica in genere grazie al suo altissimo tasso emotivo, la particolare voce, la sensibilità artistica. "Rimuovere ciò che si ha imparato e il preconcetto di ciò che già si conosce, affinché si possano vedere le cose in un modo nuovo e senza pregiudizi”, questa è la traduzione del titolo dell’album. Il synth-pop di "I Wanna Dance With Somebody" di Whitney Houston, il duetto (col padre) di "Help Me Make It Through The Night" di Kris Kristofferson, l’eterea "Smile" (scritta da Charlie Chaplin e originariamente interpretata da Nat King Cole) con l’inconfondibile voce di Neil Hannon (The Divine Comedy) e la dolente rilettura della "Love Will Tear Us Apart" dei Joy Division sono solo alcune delle gemme di questo disco. “Ho interpretato queste canzoni come le sentivo – racconta - Non volevo accreditarmi alcun merito per appropriarmi di queste canzoni, ma ho sentito fortemente la necessità di mostrare come mi hanno fatto sentire. Volevo sottolinearne i testi, l’intenzione. Volevo cercare di mettere in evidenza la mia verità in relazione a queste canzoni. E’ una cosa che mi è venuta spontaneamente. Alcuni brani sono stati drasticamente cambiati, altri invece non hanno necessitato di modifiche sostanziali: volevo semplicemente cantarli”.