Viva Lion “The Green Dot” Cosecomuni, 2013
Dietro il nome “Viva Lion” si cela il musicista romano Daniele Cardinale. L’EP “The Green Dot”, prima uscita discografica del progetto, è il frutto del vagabondare artistico tra Roma, Toronto , Los Angeles. Sulla strada di Daniele Cardinale si incrociano mondi paralleli: ballate dal retrogusto folk ( “Goodmorning goodnight”, “The thrill”) e affreschi chitarristici dal forte richiamo melodico (“Some investments are recession proof”, “Even if” ). Il disco, concepito inizialmente come lavoro solistico, è un album di gruppo, Daniele Cardinale si fa accompagnare da diversi artisti: il cantautore Gypsy Rufina, la cantante folk americana Megan Pfefferkorn, i concittadini Roads collide e i Velvet, padroni di etichetta (nda. Viva Lion incide per la Cosecomuni, etichetta dei Velvet). Viva Lion fa musica da camera, da ascoltare tra pochi intimi. M.M.
Fabrizio Savino “Aram” AlfaMusic, 2012
Fabrizio Savino, classe 1981, chitarrista jazz barese dalle doti sopraffine, è l’immagine dell’artista alla continua ricerca di se stesso e dell’altro. La musica diventa strumento di studio ed analisi introspettiva, la chitarra da semplice oggetto diventa mezzo di espressione. Il percorso di Fabrizio Savino parte da Roma, dal centro di formazione artistica “Percentomusica”, passa per vari seminari e festival jazz ed arriva nel 2009 a New York, negli Stati Uniti, dove il jazz è nato. “Aram” (2012) segue “Metropolitan Prints”, l’esordio in forma di quintetto, datato 2009. Come da titolo (nda. Aram, parola persiana per quiete) Fabrizio Savino, accompagnato dai musicisti Enrico Zanisi, Luca Alemanno, Dario Congedo, intraprende un viaggio silenzioso alla scoperta dell’animo malinconico e quieto, caratteristico del jazz. Il maestro di stile da seguire è quello di sempre, John Scofield. M.M.
Kitsy Kintè “Quite shy” Autoproduzione, 2011
“Quite shy” è il primo album di Kitsy Kintè, cantante e compositrice italo – nigeriana. Kitsy Kintè scrive testi e musica, canta e si fa accompagnare da una lunga schiera di abili strumentisti. La voce soul, calda ed avvolgente di Kintè spazia tra vari generi, dal ritmo in levare di “Human Revolution” al groove funky in apertura di “Should I not ?”. Descrive un mondo colorato, dalle mille sfumature e sfaccettature, aperto a contaminazioni tra culture diverse: black culture (“Spirituality), bossanova brasiliana (“Amanha”) e anni sessanta italiana (“Sola con me”). “Quite shy”, autoproduzione di alto livello, si rivela un ascolto piacevole, impreziosito dalla professionalità e qualità delle scelte musicali fatte da Kitsy Kintè e dai suoi collaboratori. Un primo passo per Kitsy Kintè, uno grande per la musica. M.M.
Nadàr Solo “Diversamente, come ?” Massive Arts Records, 2013
“Diversamente, come”, terzo album dei Nadàr Solo uscito a Gennaio 2013, si caratterizza per una marcata ricerca di orecchiabilità . Il trio torinese prende le distanze dai primi due album, l’omonimo “Nadàr Solo” (2007) e “Un piano per fuggire” (2010) , dalla forte impronta rock. “Diversamente, come” è un disco con un forte senso della melodia, Non conto gli anni”, “Tra le piume”, brani pop ben ritmati, dal ritornello facile, non sfigurerebbero nel palinsesto radiofonico di un’ipotetica fm rock italiana. La produzione, in linea con gli standard indie- pop d’Oltremanica, è chiara e pulita, la scrittura di Matteo de Simone (cantante e bassista) e Federico Puttili (chitarrista) è lineare e d’effetto, manca forse il coraggio di staccarsi da certi modelli pop anglosassoni. Dulcis in fundo, la collaborazione con Il teatro degli Orrori nella traccia “Il Vento” è un ottimo biglietto da visita. M.M.
Treestakelife “Roll sound and…action” Smoothnotes publishing, 2012
Nel 2009 Martina Sanzi e Mina Chiarelli, due polistrumentiste romane, uniscono le proprie forze, dando vita al progetto Treetakeslife. L’obiettivo, nemmeno tanto malcelato, è di scrivere musica dai toni raffinati e delicati, in grado di farsi apprezzare per armonia e melodia. “Roll sound and…action” (Ottobre 2012), primo album sulla lunga distanza, contiene quindici brani, alcuni inediti, altri già presenti sull’EP “Let Children be Children again” (2009). Il quadro pop, tracciato nell’EP d’esordio, si arricchisce di una nuova componente orchestrale, a registrazioni iniziate entra nel gruppo la violinista Veronica Giuffrè, amica e compagnia di viaggio del duo. Una scelta azzeccata. Il suono d’insieme ne risente piacevolmente, quindici brani potrebbero essere un’eternità, ma non lo sono: il tempo vola tra incanto e sogno. M.M.
El Matador Alegre “El Matador Alegre” Cabezon Records, 2012
El Matador Alegre è un compositore e produttore in incognito, preferisce mantenere l’anonimato, sul suo conto non trapelano notizie o informazioni di nessun tipo. “El Matador Alegre”, pubblicato a Maggio 2012, è l ‘omonimo disco d’esordio. Il profilo de El Matador Alegre emerge nei dodici brani dell’album, non sappiamo nome e cognome dell’artista, poco male, ne conosciamo il suo linguaggio espressivo, gentile ed elegante. El Matador Alegre si mette a nudo, artisticamente parlando, mostra la sua indole creativa. Il processo compositivo si snoda sul contrasto tra melodie pop e distorsioni: al lato acustico ed armonioso dei brani si frappongono derive elettroniche disturbate. Tra queste due anime distanti, non c’è conflittualità, ma unità e continuità. La narrazione musicale scorre veloce, senza colpo ferire. M.M.
Tommi “Always” Prosdocimi Records, 2011
Tommi (Tommaso Verrasco), cantautore veneto, compone e scrive, pensando agli USA: strade sconfinate, luoghi desertici e Bruce Springsteen sul piatto del giradischi. “Always” (2011), prosieguo del disco d’esordio “This is how I feel” (2006), è un diario di viaggio. Il punto di partenza è Chioggia (VE), città di provenienza di Tommi, la destinazione è l’America del coast ot coast, con la chitarra sulle spalle, sempre a portata di mano. Gli undici brani, contenuti nell’album, sono racconti brevi, velati di realismo espressivo e intimità narrativa. Il lato acustico e cantautorale (“Hello”, “Elisa”), vera e propria anima creativa dell’artista, è in primo piano, nello sfondo il quadro musicale si arricchisce di venature grunge (“Side by Side”, “Love is a fire”) e country rock( “Don’t you know like). M.M.
Là- bas “Là- bas ” Lavorarestanca/Audioglobe, 2013
I torinesi Là-bas non sono un gruppo alle prime armi, girano in lungo e in largo l’Italia dal 2004. Dopo varie autoproduzioni, cambi di formazione sono giunti al primo album, l’omonimo “Là- bas”. Un traguardo importante. Alla realizzazione di questo primo grande passo partecipa, nel ruolo di produttore, Fabio De Min, cantante dei Non Voglio che Clara. La sua mano si sente in diversi passaggi, De Min suona il piano, la chitarra acustica e il sintetizzatore, mette la sua esperienza a servizio della musica dei Là-bas. Il disco è l’anello di congiunzione mancante tra tradizione cantautorale italiana, la musica leggera degli anni zero (Perturbazione, Virginiana Miller) e il rock cantato in italiano (Diaframma). I testi, velati di malinconia, dipingono con pennellate leggere e tenui, piccoli quadretti di quotidianità. M.M.
Limone “Spazio, tempo e circostanze” Dischi Soviet Studio/ Audioglobe, 2013
“Spazio, tempo e circostanze” (Febbraio 2013) è l’album di debutto di Limone Si tratta di un’autoproduzione, Limone giovane ragazzo del Nord est, dopo alcune esperienze come cantante, chitarrista e compositore in diversi gruppi locali, intraprende la carriera solista. Comincia a dare sfogo alla propria immaginazione narrativa, senza curarsi troppo della forma. “Spazio, tempo e circostanze” sintetizza questo approccio “casalingo” alla produzione. L’impianto sonoro, un electro-pop minimale e scarno, fa da sfondo, al centro della scena ci sono le parole, vere e proprie protagoniste del disco. Limone è un cantastorie contemporaneo, racconta con sguardo disincantato i costumi della società italiana odierna: la mania dell’aperitivo ( “Aperitivo? “); il conformismo musicale ( “Lettera ad un produttore”). M.M.